Mattone iscritto di Sennacherib, re d'Assiria (MAT 789)
Descrizione
Tra i reperti conservati presso il Museo di Antichità di Torino, spicca un mattone d'argilla iscritto che documenta un momento straordinario della storia dell’antica Mesopotamia: la costruzione del "Palazzo senza rivali" nell’antica città di Ninive (oggi Mosul) per volere del re assiro Sennacherib.
Sennacherib, successore di Sargon II, regnò dal 705 al 630 a.C. Fin da subito, egli mostrò la volontà di distaccarsi dalla memoria paterna, probabilmente a causa delle disgrazie che avevano colpito Sargon. Una delle prime decisioni simboliche e politiche che prese fu infatti l’abbandono della capitale fondata dal padre, per trasferire il centro del potere a Ninive.
Ninive, destinata a diventare una delle più celebri capitali dell’impero assiro, è ricordata dalle fonti – in particolare quelle bibliche – come una città violenta e crudele. Eppure, sotto il regno di Sennacherib, divenne anche il cuore di un ambizioso progetto urbanistico e architettonico. Al centro di tale rinnovamento vi fu proprio la costruzione del nuovo palazzo reale, che il sovrano definì con orgoglio “Palazzo senza rivali”.
Le fonti storiche e archeologiche indicano che la realizzazione del complesso richiese circa dieci anni. Seguendo l’esempio del padre nella costruzione di Dūr-Kurigalzu, Sennacherib impiegò manodopera coatta composta da prigionieri e deportati di guerra. Inoltre, tutte le province dell’impero furono chiamate a contribuire, fornendo materiali pregiati e artigiani specializzati.
Il palazzo doveva superare in splendore ogni edificio precedente. Le sue decorazioni comprendevano metalli preziosi come oro, argento e bronzo; pietre raffinate come alabastro, corniola e breccia, provenienti dalle regioni periferiche dell’impero; avorio per le suppellettili e legni di varie essenze per ornare gli ambienti interni.
L’ambizione di Sennacherib, però, andava ben oltre la costruzione di un edificio sontuoso. Il sovrano si impegnò in un vasto programma di modernizzazione della città di Ninive, dotandola di imponenti infrastrutture: mura difensive che racchiudevano un’area di circa 750 ettari, nuove strade, sistemi di irrigazione e un articolato sistema di drenaggio delle acque. Quest’ultimo rappresenta uno degli esempi più avanzati dell’ingegneria idraulica assira: si tratta dell’acquedotto di Jerwan, il più antico acquedotto noto.
Sennacherib, successore di Sargon II, regnò dal 705 al 630 a.C. Fin da subito, egli mostrò la volontà di distaccarsi dalla memoria paterna, probabilmente a causa delle disgrazie che avevano colpito Sargon. Una delle prime decisioni simboliche e politiche che prese fu infatti l’abbandono della capitale fondata dal padre, per trasferire il centro del potere a Ninive.
Ninive, destinata a diventare una delle più celebri capitali dell’impero assiro, è ricordata dalle fonti – in particolare quelle bibliche – come una città violenta e crudele. Eppure, sotto il regno di Sennacherib, divenne anche il cuore di un ambizioso progetto urbanistico e architettonico. Al centro di tale rinnovamento vi fu proprio la costruzione del nuovo palazzo reale, che il sovrano definì con orgoglio “Palazzo senza rivali”.
Le fonti storiche e archeologiche indicano che la realizzazione del complesso richiese circa dieci anni. Seguendo l’esempio del padre nella costruzione di Dūr-Kurigalzu, Sennacherib impiegò manodopera coatta composta da prigionieri e deportati di guerra. Inoltre, tutte le province dell’impero furono chiamate a contribuire, fornendo materiali pregiati e artigiani specializzati.
Il palazzo doveva superare in splendore ogni edificio precedente. Le sue decorazioni comprendevano metalli preziosi come oro, argento e bronzo; pietre raffinate come alabastro, corniola e breccia, provenienti dalle regioni periferiche dell’impero; avorio per le suppellettili e legni di varie essenze per ornare gli ambienti interni.
L’ambizione di Sennacherib, però, andava ben oltre la costruzione di un edificio sontuoso. Il sovrano si impegnò in un vasto programma di modernizzazione della città di Ninive, dotandola di imponenti infrastrutture: mura difensive che racchiudevano un’area di circa 750 ettari, nuove strade, sistemi di irrigazione e un articolato sistema di drenaggio delle acque. Quest’ultimo rappresenta uno degli esempi più avanzati dell’ingegneria idraulica assira: si tratta dell’acquedotto di Jerwan, il più antico acquedotto noto.
Autore
Bianca Ciatti
Luogo di conservazione
Numero di inventario
21.M380-1.59
Materiale
Misure
h. 55 cm; l. 54 cm; sp. 8,3 cm.
Periodo
Datazione
Provenienza
Acquisizione
Acquisto Schiaparelli da Luigi Pigorini, ex collezione del Museo Kircheriano, Torino 1896
Tematica
Risorse esterne
Musei Reali di Torino - Museo di Antichità 21.M380-1.59
Cuneiform Digital Library Initiative P273718
RINAP Sources RINAP 3/2 Sennacherib 92 ex. 12
Ancient Records of Middle Eastern Polities P273718
Cuneiform Digital Library Initiative P273718
RINAP Sources RINAP 3/2 Sennacherib 92 ex. 12
Ancient Records of Middle Eastern Polities P273718
Autore
Bianca Ciatti
Citation
“Mattone iscritto di Sennacherib, re d'Assiria (MAT 789),” La Mesopotamia in mostra: un viaggio virtuale tra le collezioni di Torino e Firenze, accessed October 26, 2025, https://mostravirtuale.crisandcris.net/items/show/91.
Scheda bibliografica
Item Relations
| This Item | Bibliografia | Testi cuneiformi di vario contenuto (nn. 0724 - 0793) |
| This Item | Bibliografia | Alcune iscrizioni cuneiformi del R. Museo di antichità di Torino |
| This Item | Bibliografia | Cuneiform Brick Inscriptions in the British Museum, the Ashmolean Museum, Oxford, the City of Birmingham Museums and Art Gallery, the City of Bristol Museum and Art Gallery |
| This Item | Bibliografia | Royal Inscriptions of Sennacherib, King of Assyria (704-681 BC), Part 2. The Royal Inscriptions of the Neo-Assyrian Period, vol. 3/2 |
| This Item | Bibliografia | Guida del Museo Kircheriano |